GABRIELE SANTUCCI

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La Street Photography è illegale in Italia?

La fotografia di strada è il genere più controverso della fotografia. Alle volte viene considerata sbagliata, provocatoria e invadente. Alcune persone la trovano addirittura scorretta ed immorale.
Non è solamente una questione di cosa sia legale e cosa non lo sia. Nella maggior parte dei Paesi, fortunatamente, le leggi non sono così restrittive e permettono di scattare foto ad altre persone in luoghi pubblici. Tuttavia, il fatto che sia legale non significa automaticamente che sia sempre opportuno farlo. Personalmente, credo che sia anche una questione etica che, come fotografi, abbiamo il dovere di considerare e rispettare.

Negli ultimi anni, ho dedicato sempre più tempo ed energie alla street photography. Questo impegno ha suscitato una serie di interrogativi da parte di amici, di alcune persone sui social media e persino delle stesse persone che ho fotografato. Avverto spesso sguardi di disapprovazione, che più di una volta mi hanno portato a interrogarmi sulla moralità e sull'eticità del mio lavoro.

In questo articolo, perciò, vorrei approfondire con te le sfumature dell’etica della Street Photography nei diversi contesti, facendo luce sulle leggi attuali e aprendo una riflessione più ampia sulle responsabilità che, come fotografi di strada, abbiamo.

DEFINIZIONE DI STREET PHOTOGRAPHY

Con l’avvento di certi format su TikTok e Instagram si è perso un po’ il vero significato della street photography; quindi, ci tengo a fare un attimo di chiarezza. Secondo l’agenzia Magnum, non esiste una definizione vera e propria della street photography, ma possiamo individuare degli elementi ricorrenti che la caratterizzano.

La street photography è una forma di fotografia che cerca la bellezza nella quotidianità, catturando la vita di tutti i giorni attraverso l'obiettivo della fotocamera. Si distingue per la presenza umana, la ricerca di luoghi suggestivi e l'abilità nel cogliere l'inaspettato attraverso l'elemento del caso.

Nella fotografia di strada puoi trovare fotografi con approcci differenti. Alcuni adottano un approccio più da cacciatore, concentrandosi sui soggetti senza preoccuparsi troppo della scena circostante o della composizione. Li cercano e li inseguono per poi vedere cosa potrebbero fare, questo perché trovano le persone estremamente interessanti.

Ci sono poi i pescatori che invece si concentrano principalmente sulla composizione, cercando luci, ombre e atmosfere suggestive. In questo approccio, i soggetti presenti nella scena spesso passano in secondo piano. Non esiste un metodo giusto o sbagliato per fare street photography; dipende dalla tua personalità e dalle circostanze. Potresti decidere di adottare entrambi gli approcci a seconda della situazione.

Nonostante ci siano persone che non condividono i metodi da cacciatore adottati da alcuni fotografi di strada, ritengo che la street photography abbia comunque un posto importante nelle arti e nella società odierna. Purtroppo, negli ultimi anni, questo genere ha subito una cattiva reputazione alimentata da un'isteria ingiustificata sulla privacy.

COSA DICE LA LEGGE?

Nel contesto della Street Photography, l'applicazione delle leggi sulla privacy nel nostro Paese è estremamente complessa e sfaccettata, con diverse interpretazioni che possono rendere la situazione poco chiara e soggetta a controversie.

Non essendo un esperto in materia e avendo solo una conoscenza base di diritto, eviterò di entrare nel dettaglio normativo. Tuttavia, è importante notare che, se dovessimo attenerci strettamente alle leggi attualmente in vigore, la fotografia di strada, soprattutto se praticata in modo professionale e remunerativo, in Italia, potrebbe risultare problematica.

In realtà, non esistono leggi che vietino di scattare fotografie a cose o persone in luoghi pubblici. Il problema sorge quando decidiamo di pubblicare queste fotografie.

Ma anche qui, quando si fotografano scene all'aperto, è possibile pubblicare su internet o altrove fotografie che non includono volti di persone riconoscibili, oppure quando le persone riconoscibili non sono il soggetto principale della foto, o ancora, quando la foto è a scopo culturale.

Ed è su quest'ultimo aspetto che mi vorrei soffermare: lo scopo culturale. Viviamo in un mondo in cui siamo costantemente invasi da immagini curate e spesso manipolate. Pensa ai social media, alla TV, ai cartelloni pubblicitari. Il nostro mondo è pervaso da immagini, ma nessuna di queste riflette veramente la realtà. La fotografia di strada, al contrario, offre uno sguardo diretto, autentico e non filtrato su noi stessi e sulla nostra società.

Penso sia fondamentale che tra qualche anno, quando le generazioni future guarderanno indietro ai nostri tempi, possano avere un'idea precisa di come fosse veramente il nostro mondo: cosa indossavamo, cosa facevamo, come erano fatte le nostre città. Se ci soffermiamo un momento a riflettere, anche oggi le foto di strada rappresentano uno dei migliori documenti che abbiamo del passato.

Se eventualmente desideri approfondire l'argomento dal punto di vista giuridico, puoi fare riferimento al Codice della Privacy, al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati e la legge sul diritto d'autore.

LA LIBERATORIA E IL PERMESSO

Un'altra domanda che mi viene posta spesso è: chiedi il permesso alle persone prima di scattare loro una foto? Oppure: porti con te una liberatoria da far firmare? La risposta che do sempre, tra l’altro, molto onesta a queste due domande è: no. Ma lascia che ti spieghi.

Per quanto riguarda il permesso di scattare le foto, non lo chiedo perché facendolo verrebbe meno l'elemento di casualità e di spontaneità che caratterizza la street photography. Quando si chiede a qualcuno di farsi fotografare, la prima reazione è spesso quella di mettersi in posa, comportandosi, di conseguenza, in modo innaturale. Penso sia importante, invece, catturare un'immagine della nostra vita quotidiana, della nostra società, e del nostro mondo che sia autentica e non alterata.

Per quanto riguarda la questione della liberatoria, la vedo più come un aspetto di praticità. Immagina un fotografo di strada che, dopo aver scattato una foto, ferma il soggetto e gli fa firmare il documento. Inoltre, pensa alle fotografie scattate in giro per il mondo da fotografi come Steve McCurry, Alex Webb, Joel Meyerowitz, Bruce Gilden: sono tutte accompagnate da liberatorie? Personalmente, non credo. Ovviamente, questa è la mia personalissima opinione, poi, sta a te decidere come comportarti..

IL CODICE DELLA STREET PHOTOGRAPHY

Legge o non legge, ritengo che sia importante che ogni fotografo di strada, con il passare degli anni e l'esperienza accumulata, sviluppi il proprio codice etico della street photography.

Quando si è alle prime armi, è normale tendere a scattare in qualsiasi situazione, talvolta risultando anche indiscreti. Tuttavia, con il tempo è opportuno imparare a adattarsi alle varie circostanze. Nella street photography, esistono regole non scritte che molti di noi fotografi cerchiamo di rispettare.

Ad esempio, se qualcuno si lamenta o mi chiede di cancellare la foto perché non vuole essere fotografato, solitamente lo faccio senza alcun problema. Tanto fidati, in nove casi su dieci, quella foto non è così significativa, non è la foto della vita. Eliminandola appena ti viene chiesto ti eviterà problemi. Stesso discorso vale anche se qualcuno mi chiede di eliminare una foto dopo che l'ho pubblicata su un social media.

Tuttavia, prima di procedere con la cancellazione, sia durante una sessione fotografica che su internet, se la persona dall'altra parte me lo permette, cerco sempre di spiegare la situazione. Con sicurezza mi presento e spiego brevemente quello che faccio, senza alcun timore. Inoltre, da qualche mese, ho sempre con me un paio dei miei biglietti da visita; sul retro ho inserito apposta un QR code, così nel caso qualcuno voglia vedere il mio lavoro, può accedere al mio sito web in un attimo.

Penso poi di non aver mai scattato foto a bambini o a persone che si trovano in situazioni di difficoltà, come i senzatetto. Tuttavia, poiché la street photography è un'arte che talvolta ha anche uno scopo culturale, potrebbero presentarsi situazioni in cui l'istinto del fotografo ci spinge a catturare quell'attimo che riteniamo necessario ed etico. Pertanto, non posso escludere la possibilità di trovarmi in situazioni in cui fotograferò soggetti che in passato avrei evitato.

Queste sono solo alcune delle regole che sto seguendo al momento, ma in futuro potrebbero cambiare. Credo fermamente nell'importanza della street photography, ma penso anche che sia essenziale evitare di ferire i sentimenti delle altre persone che fotografiamo. Trovare il giusto equilibrio rappresenta un dovere che, come fotografi di strada, abbiamo nei confronti dei nostri soggetti.

Per me, il ruolo del fotografo è quello di essere un testimone discreto, immerso nell'ambiente circostante, alla ricerca di dettagli, emozioni e storie che meritano di essere raccontate. Comprendo che questa prospettiva possa essere oggetto di dibattito e che altri possano avere opinioni diverse sulla questione. Ma è solo attraverso il rispetto, la riflessione e la condivisione di esperienze che possiamo mostrare alle persone la nostra visione di questo affascinante mondo della street photography.

CONCLUSIONI

Con questo, siamo giunti alle conclusioni dell’articolo. Questo era il mio pensiero sull'etica della street photography. Spero che questa riflessione e le regole che ti ho condiviso possano tornarti utili in qualche modo per avvicinarti a questo affascinante genere o per migliorare nel tuo percorso fotografico. Se così è stato, ti invito a condividere l’articolo con i tuoi amici fotografi sui social media per fargli conoscere la street photography.


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