Saul Leiter: il maestro zen della fotografia a colori

Parlare della fotografia di Saul Leiter è come immergersi in qualcosa di simile alla pittura. È come se, anziché pellicole e obiettivi, utilizzava pennelli e sfumature di colore. L’astrazione e il carattere conferiscono ad ogni sua immagine una dimensione unica, quasi come una scena sfocata di un film. Le sue fotografie vanno oltre la mera rappresentazione, trasmettendo un'essenza che supera il mezzo stesso, e questa, per me, è la vera bellezza della fotografia di Saul Leiter.

Questo è il secondo articolo di Maestri della fotografia. Una serie in cui andrò ad esplorare la fotografia di strada dei più grandi fotografi, sia del passato che del presente. Analizzerò il loro stile e il loro approccio per trovare spunti di crescita e miglioramento. Nell'articolo di oggi, ci immergeremo nell'opera del celebre fotografo Saul Leiter. Alcune delle fotografie che vedrete in questo video sono tratte da due dei suoi libri più celebri: All about Saul Leiter e Forever Saul Leiter, che offrono una straordinaria e inedita collezione delle sue opere.

La storia

Saul Leiter nacque nel 1923 a Pittsburgh, figlio di un noto studioso di teologia ebreo. La sua famiglia aveva grandi speranze che avrebbe seguito le orme del padre, immaginandolo già come futuro rabbino dopo aver frequentato la scuola di teologia ebraica. Ma un'altra passione continuava ad attirarlo. Leiter era affascinato dall'arte astratta. Nonostante l'opposizione della sua famiglia, a 23 anni abbandonò la scuola di teologia e si trasferì a New York. Trovò una casa nell'East Village di Manhattan e si iscrisse alla scuola d'arte. I suoi primi dipinti erano una vera esplosione di colore, influenzati sia dall'espressionismo che dall'impressionismo. Tuttavia, si possono notare anche forti richiami all'eleganza e alla semplicità dell'arte giapponese. Questa fusione di stili e influenze non solo contribuì a definire la sua visione unica e distintiva, ma lo preparò per l'avventura creativa che lo avrebbe portato a esplorare nuove forme di espressione artistica.

Saul Leiter ebbe la fortuna di incontrare il pittore Richard Pousette-Dart, un espressionista astratto legato al mondo della fotografia attraverso William Eugene Smith. Quest'ultimo lo presentò a una cerchia di amici, tra cui i membri fondatori della New York School of Photography, come Robert Frank, William Klein, Richard Avedon e Diane Arbus. Fu in questo contesto che Leiter si appassionò alla fotografia, decidendo che sarebbe stata il mezzo attraverso cui avrebbe dedicato il suo tempo e la sua creatività.

Fino alla sua morte, avvenuta il 26 novembre 2013, Leiter rimase relativamente poco conosciuto al di fuori degli ambienti industriali. Pur avendo lavorato per riviste di moda come Vogue ed Elle, e avendo ottenuto commissioni di fotogiornalismo per gran parte della sua vita, non raggiunse mai la stessa fama e riconoscimento dei grandi artisti come Arbus o Frank. 

Il suo stile

In gran parte autodidatta, Leiter inizialmente si concentrò sulla fotografia in bianco e nero, catturando sia scene di strada che ritratti. Ma fu uno dei primi a adottare quasi subito l'uso del colore. Ed è proprio in queste foto che emerge chiaramente il suo interesse per la pittura e l'astrattismo.  Spesso scattava attraverso le finestre, catturando i riflessi, la pioggia, la neve o il vapore. Sapeva sfruttare molto bene le ombre, lo spazio negativo e le angolazioni insolite. Solitamente preferiva utilizzare un teleobiettivo per ottenere scene compresse, distinguendosi così dallo stile grandangolare tipico dei fotografi di strada dell'epoca. Utilizzava principalmente fotocamere a telemetro Leica serie M, con ottiche come il 90mm, 135mm o addirittura 150mm. 

I soggetti umani raramente erano al centro dell'attenzione per Leiter; spesso i loro volti erano oscurati. Grazie all'uso delle pellicole Kodachrome ed Ektachrome scadute, riusciva a conferire tocchi di colore unici, donando alle immagini una tonalità tenue, quasi pastello, che talvolta le rendeva più simili a dipinti che a fotografie. Egli stesso disse:

Apprezzo quando non si è certi di ciò che si sta osservando. Quando non si sa perché il fotografo ha catturato quell'immagine e nemmeno il motivo per cui la stiamo guardando; improvvisamente però incominciamo a intravedere qualcosa. Questa sensazione di incertezza mi affascina.

Il suo stile fotografico è stato spesso definito poetico e pittorico. Leiter è stato in grado di creare uno stile unico, distaccandosi dal realismo crudo dei suoi contemporanei per cercare la bellezza nell'ordinario; momenti di umanità e serenità tra le strade frenetiche di Manhattan. 

Comprimere le immagini

Quando mi sono avvicinato alla street photography, non ammiravo particolarmente l’uso dei teleobiettivi. Li trovavo impersonali e un po' ingannevoli per scattare a degli sconosciuti. Tuttavia, le mie opinioni sono cambiate una volta che ho iniziato a conoscere e osservare il lavoro di Leiter. Le sue immagini non sono affatto ingannevoli. Si concentrano su luci, ombre, forme, astrazioni e colori della vita quotidiana. Gran parte delle sue fotografie di strada sono state realizzate con una lunghezza focale relativamente lunga, che comprimeva la scena. Personalmente trovo che la compressione con un teleobiettivo crei un aspetto geometrico distintivo che ora mi piace molto. Leiter amava sperimentare e utilizzò diverse lunghezze focali per scoprire il suo linguaggio visivo e imprimere il suo stile. In un'epoca in cui si diceva che gli obiettivi grandangolari fossero più adatti per la fotografia di strada, lui andò controcorrente e decise di provare lunghezze focali più spinte per comprimere le sue immagini. E attraverso questa compressione, poté poi semplificare le sue composizioni e creare forme geometriche diverse.

Questa, per me, è una delle più importanti lezioni che ho appreso da Leiter. Non ne faccio un segreto: nell'ultimo periodo sto provando ad andare verso una fotografia di strada più astratta e sto preferendo delle lunghezze focali più lunghe rispetto alle più classiche. Con questo non voglio incoraggiarti a comprare un obiettivo da 500 millimetri, ma secondo me è importante imparare a sperimentare con lunghezze focali diverse e, perché no, anche con quelle più spinte. 

Ricercare la bellezza

Una delle cose che trovo affascinanti nel lavoro di Leiter è la sua grande eleganza. I toni tenui, nelle sue fotografie a colori, mettono in risalto la bellezza della vita quotidiana. Leiter non era un fotografo che si focalizzava sul dolore e sulla sofferenza della vita di tutti i giorni. Piuttosto, cercava i momenti confortanti e positivi del mondo. Penso che come fotografi di strada sia facile lasciarsi tentare e catturare immagini cupe e a volte crude. Dopotutto, c'è un certo romanticismo nell'oscurità della vita quotidiana e molti fotografi nel corso della storia sono stati attratti dal fotografare persone emarginate. Benché sia sicuramente importante documentare gli aspetti negativi della società, è altrettanto cruciale catturare i momenti belli e positivi della vita. Leiter, con il suo atteggiamento positivo, mostrava la sua filosofia di vita attraverso il suo lavoro. Le sue foto sono vivaci, luminose e gioiose. Riescono a far riflettere sugli aspetti meravigliosi della vita quotidiana. Quindi, ricordati che quando scatti fotografie di strada non è necessario andare in chissà qualche città dei sogni per trovare la bellezza. Guarda la vita che ti circonda e cattura le cose belle del tuo quotidiano. Fotografa la tua famiglia, i tuoi amici, il tuo quartiere. Così facendo, noterai che la bellezza è presente anche nelle cose più comuni che ci circondano. 

Imparare a osservare

Al giorno d'oggi, siamo ossessionati dall’attrezzatura fotografica. Inseguiamo costantemente fotocamere, obiettivi e accessori, pensando che possano risolvere ogni nostra limitazione. Mi spiace dirtelo, ma il più delle volte, soprattutto nella fotografia di strada, quando i risultati non sono all'altezza delle aspettative, la colpa è principalmente del fotografo. Quello che davvero dobbiamo coltivare e sviluppare è la capacità di osservare, che in un fotografo è tutto, è fondamentale per creare immagini significative. Leiter diceva:

La fotografia insegna a guardare e a vedere. Inizi a notare dettagli che prima ignoravi. Mentre scatti, il mondo diventa visivamente più ricco e interessante. A volte è persino travolgente: c'è così tanto da osservare. Non sono solo le foto che contano, ma osservare il mondo e scoprire scatti potenziali in ogni istante della vita. 

Noto che molti fotografi sono distratti durante le sessioni, e questo spesso è dovuto all'uso continuo del cellulare. Oggigiorno viviamo in un mondo sempre più distratto, quindi se vogliamo fare la differenza dobbiamo imparare a notare le cose che sfuggono agli altri. Penso che i migliori fotografi di strada siano quelli più attenti, quelli che notano dettagli che altri non considerano e hanno una curiosità unica verso il mondo. Anche se potrebbe sembrarti che la tua città o la tua vita siano poco interessanti, in realtà ci sono sempre elementi affascinanti da fotografare. 

Non avere una filosofia

Per come sono fatto io, credo che sia importante avere una visione e una filosofia quando si tratta di fotografia, ma in questo caso Leiter direbbe il contrario. Leiter non ha avuto una grande filosofia quando si trattava di catturare il mondo che lo circondava. Aveva un approccio pragmatico: usciva e fotografava semplicemente ciò che trovava interessante. Riguardo a questo, Leiter disse:

Non ho fotografato le persone come esempio di qualcosa legato alla vita cittadina di New York o altro. Non ho una filosofia. Ho una macchina fotografica. 

Sono dell’idea che quando si tratta di fotografia di strada, dovresti seguire la tua personalità. Se trovi interessante il mondo delle teorie e dei concetti, abbraccia la tua filosofia. Ma se sei una persona più pragmatica, non sentirti obbligato a cercarne una forzatamente. A prescindere dal fatto che tu abbia una filosofia o meno quando si tratta della tua fotografia, la cosa più importante è semplicemente avere una macchina fotografica; esci e cattura il mondo che ti circonda. 

Lasciarsi ispirare dall’arte

Una cosa che trovo affascinante di Leiter è che non solo ha fotografato per tutta la sua vita, ma ha anche dipinto parecchio. Quando osservo le sue fotografie, noto che sono molto meno influenzate da altre fotografie e molto più condizionate dall’astrattismo, dal surrealismo e dall’espressionismo. In alcune interviste, lui stesso ha dichiarato che traeva molta ispirazione dai pittori, e penso che questo si rifletta chiaramente nel suo lavoro. Questo ci insegna a non limitarci a cercare ispirazione solo tra i fotografi. Prova ad esplorare la storia dell'arte. Amplia la tua cultura visiva non solo con libri fotografici, ma anche studiando i grandi pittori e cercando di scoprire come applicare quegli stessi principi alla tua fotografia. 

Essere umile

Una delle ragioni per cui penso che Leiter sia così ammirato (oltre alle sue fotografie) è per la sua umiltà che trasmetteva. Non si vantava dei suoi successi e preferiva una vita ordinaria senza considerarsi particolarmente importante. Lui stesso lo spiegò dicendo:

Ho una profonda diffidenza e persino disprezzo per le persone mosse dall'ambizione di conquistare il mondo... coloro che non riescono a controllarsi e producono grandi quantità di robaccia di cui a nessuno importa. Lo trovo poco attraente. Mi piacciono gli artisti zen: quelli che lavorano un po' e poi si prendono una pausa. 

Leiter invitava a prendere la vita e la fotografia con meno serietà. Da questo dovremmo imparare ad adottare un atteggiamento più umile verso i nostri obiettivi e le nostre aspettative, accettando con gratitudine i complimenti per il nostro lavoro e perseguendo la nostra passione con autenticità, senza cercare il successo secondo gli standard degli altri. È importante ricordare che la fotografia non è una competizione con vincitori e vinti, ma piuttosto un'espressione personale e autentica della nostra visione del mondo. 

Conclusioni

Per concludere, Saul Leiter ha semplicemente seguito la sua passione, rimanendo fedele anche quando ciò che amava non era popolare. Questo si è visto nel suo lavoro nella moda, con ritratti artistici e non convenzionali, e ancora una volta quando ha deciso di abbandonare la moda per dedicarsi interamente alla fotografia di strada. Alla fine, è stato il suo punto di vista unico a renderlo un pioniere della fotografia. Spero che tu abbia apprezzato questo secondo articolo di questo nuovo format e che in qualche modo la storia di Saul Leiter ti sia di ispirazione, permettendoti di migliorare nel tuo percorso fotografico. Se così è stato, ti invito a condividere l’articolo con i tuoi amici fotografi sui social media per fargli conoscere l’affascinante storia di Saul Leiter.


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Per le strade di Parigi con il Sony 40mm f/2.5 G

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La Street Photography è illegale in Italia?