Street photography con Fujifilm X-T50: La mia esperienza

Dopo quasi tre lunghissimi anni dall’uscita della X-T30 Mark II, lo scorso maggio Fujifilm ha annunciato la nuova X-T50. Nel corso del mese di settembre, grazie al gruppo TFS e a Fujifilm Italia, ho avuto la fantastica opportunità di provarla per le strade di Milano, in accoppiata con il nuovo obiettivo kit 16-50 f/2.8-4.8.

Le intenzioni per questo articolo erano di parlarti brevemente di questa fotocamera e poi portarti con me in una sessione fotografica. Tuttavia, lo scorso mese la mia GoPro ha deciso di smettere di funzionare all’improvviso. Quindi, a differenza della recensione della Fujifilm X-S20, in questo video ti porterò quelle che sono state le mie prime impressioni su questa X-T50

Design e specifiche 

La serie XT a due cifre è sempre stata incredibilmente compatta, con uno stile classico e un tocco vintage, e la X-T50 non fa eccezione, mantenendo viva questa tradizione. Con questa XT-50, ci troviamo di fronte a una fotocamera mirrorless dotata di un sensore stabilizzato APS-C retroilluminato X-Trans CMOS 5 da 40,2 megapixel, con la possibilità di registrare video fino a 6.2K a 30 fps.

Il design presenta linee più arrotondate ed è leggermente più grande rispetto alla versione precedente. Anche il poggiapollice è ora più pronunciato ed esteso verso l’esterno. Nonostante queste modifiche, la fotocamera rimane compatta e leggera: compresa la batteria, pesa circa 438 grammi. La qualità costruttiva, invece, è tutto sommato buona, ma, come la versione precedente, questa fotocamera non è tropicalizzata. Se hai bisogno di una protezione extra contro polvere e umidità, allora dovresti prendere in considerazione la sorella maggiore, X-T5.

Devo però ammettere che, tenendola in mano, non mi ha restituito buone sensazioni. Nonostante l’impugnatura sia stata rivista, la trovo ancora poco pratica: quando dovevo scattare, ero sempre costretto a tenere l’obiettivo con l’altra mano, altrimenti la fotocamera tendeva a scivolarmi.

A prima vista, i controlli della X-T50 sembrano molto simili a quelli della X-T30, soprattutto nella parte superiore destra. Qui troviamo due ghiere: una per i tempi e una per la compensazione dell’esposizione. Accanto c’è il pulsante di scatto, affiancato da un tasto che, a mio avviso, risulta scomodo sia per la posizione che per la mancanza di un feedback al momento del clic. Come nel modello precedente, anche in questa X-T50, un interruttore sulla ghiera dei tempi consente di passare rapidamente alla modalità automatica. Non so quanti decidano di acquistare questa fotocamera per poi utilizzare questa funzione, ma se lo desideri, è presente. 

Rimanendo sempre in quest’area della fotocamera, troviamo anche le due ghiere solitamente utilizzate per regolare il diaframma e l’esposizione. Personalmente, le ho trovate un po’ piccole e sensibili; avrei preferito delle ghiere con una maggiore resistenza.

Passando invece alla parte sinistra, troviamo la tanto discussa ghiera delle simulazioni pellicola. Questa scelta da parte di Fujifilm ha suscitato opinioni contrastanti nel pubblico online. Inizialmente, credevo che fosse solo una mossa di marketing poco convincente; dopo averla provata, però, la mia idea non è cambiata. Onestamente, non so quanti fotografi che utilizzano fotocamere Fujifilm cambino le simulazioni pellicola con una frequenza tale da giustificare una ghiera dedicata. E se sei tra coloro che amano creare le proprie ricette, tieni presente che i pochi slot disponibili per salvare i preferiti potrebbero non bastarti. Inoltre, credo che non sia stato fatto un ragionamento rivolto al futuro. Quando verranno aggiunte nuove simulazioni pellicola, queste non potranno avere uno spazio dedicato sulla ghiera; quindi, come verranno incluse? Personalmente, avrei preferito una ghiera personalizzabile, priva di incisioni. Questo perché una ghiera personalizzabile offre all’utente la libertà di scegliere le proprie impostazioni, e a mio parere, nel tempo, questa esigenza sta diventando sempre più comune tra i fotografi. In base alle proprie necessità, sarebbe stato così possibile utilizzarla in diversi modi, per esempio, per regolare gli ISO, selezionare le modalità di messa a fuoco o anche proprio per scorrere le simulazioni pellicola. Questo perché l’animazione interna è ben realizzata e scalabile per il futuro, mentre le incisioni sulla ghiera non lo sono.

Passando alla parte posteriore, notiamo che accanto alla ghiera è presente il pulsante AF-ON. Mentre il pulsante AEL, insieme al joystick e ai tasti menu e display, sono stati disposti in colonna accanto allo schermo, che è tiltabile e perfetto per un uso fotografico. Peccato, però, che non possa essere inclinato anche in verticale, come invece avviene nella X-T5.

Come sempre, le impostazioni più utilizzate sono accessibili tramite il menu Q, che si trova sul poggiapollice, in una posizione, che insomma, è un po’ scomoda. Per quanto riguarda il mirino elettronico, sembra essere lo stesso del modello precedente, e nel complesso l’ho trovato di buona qualità. Ovviamente, per mantenere un corpo compatto, è stato necessario fare qualche sacrificio. Fujifilm ha, poi, giustamente deciso di riservare i mirini più avanzati alla X-T5 e alla serie X-H.

Come nella X-T30 Mark II, la batteria e lo slot SD sono collocati nello stesso vano sotto la fotocamera. Personalmente, non è una scelta che mi entusiasma particolarmente, ma capisco che sia stata fatta per risparmiare spazio. Probabilmente, è anche per questo motivo che la X-T50 è dotata di un singolo slot SD.

Questa X-T50 utilizza la vecchia batteria NP-W126S, che garantisce circa 305 scatti per carica. Peccato, perché, a mio parere, questa batteria ha davvero poca autonomia rispetto al nuovo modello. In una sessione fotografica non sono riuscito a superare le tre ore e mezza. La soluzione, in questo caso, è munirsi di almeno altre due batterie o, come ho fatto io, utilizzare un power bank.

Parlando di ricarica, passiamo ai vari ingressi. Sul lato sinistro, uno sportellino si apre per rivelare una USB di tipo C, che permette sia la ricarica sia il trasferimento dati, una porta Micro HDMI e un jack per microfono da tre mezzo (3,5mm). Manca, però, un jack dedicato alle cuffie.

Infine, in corrispondenza del mirino, troviamo il flash a comparsa, attivabile tramite una levetta posizionata vicino alla ghiera delle simulazioni pellicola. Non sono solito usare il flash, però devo ammettere che è una chicca interessante, e per sperimentare qualcosa di creativo, ogni tanto, potrebbe rivelarsi utile.

Non ci resta che parlare del cuore di questa X-T50. Come anticipato, la fotocamera eredita il sensore X-Trans 5 da 40,2 megapixel, già presente su X-T5, X-H2 e X100 VI. Inoltre, è dotata di un sistema di stabilizzazione dell’immagine integrato a cinque assi, che garantisce fino a 7 stop di compensazione, offrendo così immagini e video stabili. Grazie poi, al nuovo processore X-Processor 5, questa X-T50 è dotata di un autofocus per il rilevamento dei soggetti realizzato utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale. Oltre al tracciamento di volti e occhi umani, può rilevare automaticamente una varietà di soggetti, inclusi animali e veicoli.

Esperienza di utilizzo

Ma com’è stata l’esperienza di fare street photography con questa X-T50? Se, come hai intuito, il design non mi ha convinto del tutto, sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’esperienza fotografica. Ho apprezzato particolarmente la leggerezza e la compattezza di questa fotocamera. Ritengo che modelli di dimensioni contenute siano perfetti per la street photography, perché offrono una combinazione ideale di praticità e agilità, facilitando l’uso dei comandi. Immagino questa fotocamera abbinata a una lente fissa, rendendola un compagno ideale da portare sempre con sé. È perfetta anche per la fotografia di viaggio, permettendovi di catturare immagini straordinarie e registrare clip delle vostre avventure. Ho poi gradito la buona gamma dinamica e la capacità della fotocamera di gestire bene gli alti ISO, garantendo risultati soddisfacenti anche in condizioni di scarsa illuminazione. L'autofocus, invece, è veloce ma manca ancora di quel qualcosa; sicuramente c'è stato un miglioramento, con questo nuovo processore, ma a mio parere, Fujifilm si trova ancora leggermente dietro la concorrenza.

Passando ai file prodotti da questa X-T50, devo dire che la resa dei colori Fujifilm mi ha impressionato, come sempre, in modo positivo. Come saprai, a me piace fare solo dei piccoli aggiustamenti in post-produzione; perciò, iniziare a lavorare con un RAW che ha già una buona base di partenza rende il processo molto più veloce. Infine, per la street photography, trovo che il sensore APS-C sia sempre un’ottima scelta. Apprezzo particolarmente la profondità di campo meno accentuata, specialmente per chi, come me, ama scattare a diaframmi piuttosto chiusi.

Considerazioni e prezzo

Una domanda però a cui ho fatto fatica a rispondermi è: a chi mi sentirei di consigliare questa fotocamera? Questa X-T50 è una macchina con specifiche e potenzialità molto interessanti. È senza dubbio una fotocamera ideale per chi ama la street photography e la fotografia di viaggio, e rappresenta anche una scelta perfetta per chi ha una passione per la fotografia e desidera portarla con sé durante gite o viaggi in famiglia. Tuttavia, non è la fotocamera entry-level accessibile che molti si aspettavano. Il prezzo si aggira attorno ai 1450€, solo corpo, al netto di eventuali cashback e offerte. Insomma, considerando che, con circa 300€ in più, si può acquistare una X-T5, credo che Fujifilm avrebbe potuto gestire meglio il posizionamento di prezzo.

Quindi, se non hai problemi di budget e cerchi una fotocamera compatta ma allo stesso tempo con delle ottime caratteristiche da portare sempre con te, questa X-T50 potrebbe fare al caso vostro. Altrimenti, Fujifilm stessa offre altri modelli che potrebbero meglio soddisfare le tue esigenze, a un prezzo più accessibile.

Conclusioni 

Con questo siamo giunti alla fine del video, spero che questa recensione sulla nuova Fujifilm X-T50 ti sia piaciuta e possa esserti d’aiuto nel decidere se acquistare questa fotocamera. Se così è stato, ti invito a condividere l’articolo con i tuoi amici sui social media per fargli conoscere questa fantastica fotocamera.


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